regione Marche (PU)

AVVERTENZA !!! Le informazioni ed i consigli forniti in questa guida, sono redatte da canoisti volontari ed in buona fede che possono commettere errori. Chi legge deve fare attenzione una volta in loco perchè i fiumi e le rapide cambiano, e qualche informazione può essere già superata nel momento in cui viene scritta. Gli amministratori e gli editori non possono essere ritenuti responsabili di eventuali perdite, danni o inconvenienti accaduti a persone e/o cose, come risultato delle informazioni e dei consigli contenuti nelle pagine di questa guida. Persone non esperte DEVONO farsi accompagnare da guide autorizzate.


Torrente appenninico con buona pendenza, concentrata in rapide a gradini; percorso vario, divertente ed impegnativo.


imbarco
Nell'abitato di Piobbico, presso lo stadio di calcio, imbarco sulla sponda sinistra
GPS:  Lat.43° 35' 10" N  Long.12° 31' 03" E 
sbarco
Sulla strada statale 257 al km 41,7 vicino al ristorante La Capanna, dalla strada si scende al fiume, sponda sinistra
GPS:  Lat.43° 36' 08" N  Long.12° 33' 21" E 
mappa
 
assistenza da riva
Sempre possibile, tratto costeggiato dalla strada

siti web per approfondire
https://www.youtube.com/watch?v=lw_xQ1ITqBo
idrometro
 
locals di riferimento
armando 348.9037480

descrizione
Il Candigliano nasce dal monte Valmeronte a circa 1000 m di altitudine e scorre per circa 60 km quasi interamente
nella provincia di Pesaro e Urbino prima di confluire nel Metauro.

Il tratto di interesse scorre parallelamente alla SS 257 che collega Città di Castello (E 45 Orte-Cesena) con Acqualagna (SS 3 Flaminia).

Caratteristica del percorso sono le particolari rocce stratificate disposte obliquamente che formano rapide a gradini e che lateralmente al greto consentono il trasbordo dei passaggi più impegnativi.




La prima parte del percorso presenta rapide a vista di III grado, a seconda del livello idrico, fino ad arrivare
alla Marmitta del Diavolo (trasbordabile). Salto della Marmitta del Diavolo con chiken way a dx visibile dalla strada.




Passando al centro si finisce con un salto di un paio di metri nella marmitta, tra buchi e funghi in un bel rimescolio di correnti mentre sulla destra il passaggio è più agevole a patto di non farsi sorprendere da un buchetto malizioso alla fine della rapida.



In corrispondenza di un ponte stradale, c'è un doppio passaggio a destra, con chiken a sinistra.

Il fiume prosegue con rapide a vista, caratterizzate da buchi, funghi e morte "agitate", fino ad arrivare alle strette e bellissime golette scavate nella roccia; fare attenzione, perchè dopo un centinaio di metri con livello basso e medio c'è un impraticabile facilmente trasbordabile.



Il tratto successivo delle golette è facilmente ispezionabile ed assicurabile sulla destra e con livello alto è caratterizzato da acqua compressa e funghi e da due passaggi, il secondo dei quali è una esse adrenalinica proprio alla fine delle golette e del percorso (rapida della scalinata visibile dall'alto dalla strada).
Sbarco a sinistra.
Da qui iniziano le gole di Naro caratterizzate da strettoie e salti, che arrivano fin sotto l'abitato di Abbadia di Naro dove c'è uno sbarramento artificiale. (vedi report tratto successivo)
 
Hanno contribuito a questo report:
FFF amattioli