regione Lazio (RM)

Dedicato agli amanti del rischio.
Tratto urbano del fiume Aniene fino alla confluenza nel Tevere con arrivo nel cuore della città eterna.
Per canoisti dallo stomaco forte.
Si pagaia in acqua piatta fortemente inquinata, tra discariche, degrado e baraccopoli sulle sponde e tuttavia il paesaggio è sempre suggestivo, a tratti molto bello, natura selvaggia insospettabile al centro di una metropoli.


imbarco
Da piazza G. Gola, spalle alla scuola, sulla sinistra c'è una stradina sterrata che porta alla sponda destra del fiume. Scaricare l'attrezzatura e tornare nella piazza a parcheggiare.
sbarco
Dopo la rapida di ponte Milvio (fiume Tevere), sponda sinistra, ci sono varie spiaggette sotto una banchina raggiungibile con la macchina. Volendo si può proseguire oltre, ammirando la città dal basso, ma attenzione a sbarcare prima dell'isola Tiberina dove c'è un rullo mortale.
assistenza da riva
Solo da parte di extracomunitari
attenzione
Possibilità di collisioni con biciclette, motorini, macchine, frigoriferi, lavatrici...

siti web per approfondire
www.aniene.it
www.valleaniene.it
idrometro
 

descrizione
Ci si imbarca su un pontile di legno, vestigia di un fiume un tempo navigato e vissuto, oggi dimenticato e maltrattato.

l'imbarco è agevole
Imbarco

Il fiume si snoda nella calma più assoluta, acqua piatta e maleodorante, c'è chi propone di pagaiare con guanti in lattice, noi ci siamo abituati, ci siamo cresciuti, abbiamo mosso i primi passi in queste acque, i primi bagni, le prime bevute eppure siamo ancora qui, ci torniamo sempre e ci piace.

Fognaroli
le famose pantegane del Tevere

Tecnicamente è un piattone, si incontra un accenno di acqua mossa sotto ponte Nomentano, poi si continua a vogare fino alla confluenza nel grande fiume dove la vegetazione chiusa ed avvolgente si apre e ci si trova nel maestoso Tevere, si percorre ancora qualche chilometro fino a giungere in vista dello storico ponte Milvio, riconoscibile dalle sei arcate, si passa a destra, sotto l'ultima più piccola o la penultima e ci si prepara all'emozione massima del tratto: il rapidone!

lo storico Ponte MilvioPonte Mollo

Si tratta di una rapida ondosa senza massi (ww II) ma attenzione perché l'acqua tira e diverse correnti si incontrano creando strani giochi.
Si può sbarcare quindi sulla sinistra dove c'è il tradizionale approdo della discesa internazionale del Tevere, il primo maggio, presso il circolo del Dopolavoro dell'ATAC.

Nel giugno del 2005 il vulcanico ed instancabile amico dei fiumi Gianni Russo, che da anni è impegnato nella salvaguardia dell'ambiente fluviale ed in particolare dell'Aniene, ha organizzato una discesa dimostrativa del tratto urbano del fiume trasportando su canoe e catamarani alcuni imprecisati assessori, giornalisti ed una delegazione di Legambiente per evidenziare il degrado e l'incuria in cui l'amministrazione fa morire una delle tante opere d'arte della città.

Maschera antigas
un po' di puzza...

La piccola flotta è scortata da alcuni valorosi kayakers della sezione canoa del circolo del Dopolavoro ATAC.

Stupisce subito la sensazione di trovarsi in città ma dentro un ambiente fluviale, tra alberi frondosi che s'incurvano fino a toccare l'acqua, in mezzo ad una vegetazione a tratti selvaggia e selvaggiamente bella perché non insidiata dall'urbanizzazione, natura invece schifata ed oltraggiata dal cosiddetto uomo civilizzato, eppure siamo quasi nel centro della città, il rumore del traffico qui non arriva o arriva attutito in lontananza, la presenza dell'uomo però riesce comunque a farsi sentire in altri modi.

ma il cartello chi lo vede?
Natura è vita

Qua e là spuntano tubi di scarico di liquidi maleodoranti, sulle ripide sponde fanno bella mostra di sé simpatiche discariche di rifiuti, ogni tanto affiorano scheletri di motorini o motorini interi (probabilmente funzionanti), emblematica è la carcassa di una 500 che da anni troneggia sulla sponda sinistra del Tevere a dimostrazione, per gli stranieri che partecipano alla discesa internazionale, di come si salvaguarda la natura da noi.

Stelle filanti
da noi è sempre carnevale

A proposito di stranieri, man mano che ci si avvicina verso il centro aumentano gli insediamenti sulle sponde, un'impressionante susseguirsi di baracche fatiscenti assemblate con i materiali più improbabili, comunità di baraccopoli più o meno organizzate, le più evolute dotate di latrine tipo sturmtruppen che convogliano le produzioni verso il fiume, il corso d'acqua ovviamente funge anche da contenitore della raccolta differenziata dei rifiuti.

altro che Sudamerica, da noi le favelas sono in pieno centro
Favelas

Sono delle vere e proprie favelas che si estendono fino dentro al cuore di Roma, occultate dall'alto ma visibili dal fiume, popolate da simpatici personaggi che si esibiscono per noi e ci tirano addosso cani (vivi).
Ma il canoista non si spaventa per così poco, chissà che avrebbero pensato gli assessori, sbarcati però a metà percorso, perdendosi quindi il meglio.

Ponte Milvio
er barcarolo va...

Stessa la situazione delle sponde del Tevere che però è molto largo e le sponde frondose occultano meglio gli insediamenti, ma siamo quasi arrivati, il buon Gianni si distrae ed imbocca le arcate di sinistra di ponte Milvio, l'acqua è bassa, uno scafo del catamarano si incaglia e l'imbarcazione di apre in due, giornalisti e Legambiente a bagno nelle acquette del Pepozzi!
 
Hanno contribuito a questo report:
FFF